Oasi Culturale
Il Premio Bancarella 2025 a “Come l’arancio amaro” di Milena Palminteri
Benvenuti su “Oasi Culturale” rubrica de IlSudEst a cura di Alessandro Andrea Argeri e Sara D’Angelo.
Questa settimana parleremo di Milena Palminteri vincitrice del Premio Bancarella 2025.
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Di Sara D’Angelo
La settantatreesima edizione del Premio Bancarella si è chiusa con la vittoria di Milena Palminteri con il romanzo “Come l’arancio amaro”.
A Pontremoli, domenica 20 luglio, erano presenti tutti i protagonisti del Premio, a partire dai duecento librai indipendenti italiani oltre che gli autori finalisti già listati con la fascetta del Premio Selezione Bancarella:
Il dio che hai scelto per me di Martina Pucciarelli (HarperCollins);
Il pendio dei noci di Gianni Oliva (Mondadori);
La fame del cigno di Luca Mercadante (Sellerio);
La ragazza con la gonna a fiori di Guido Rodriguez (Morellini);
Luisa di Paola Jacobbi (Sonzogno).
Con 204 voti la scrittrice siciliana si è aggiudicata la scultura simbolo del premio: il San Giovanni di Dio dell’artista Umberto Piombino.
Il nome di Milena Palminteri diventa così l’ottava donna consecutiva insignita del prestigioso Premio Bancarella.
Al secondo posto Paola Jacobbi con “Luisa” (Sonzogno), 123 voti, e al terzo “Il pendio dei noci” (Mondadori) di Gianni Oliva con 112 preferenze. Seguono “La fame del Cigno” (Sellerio) di Luca Mercadante con 109 voti, “Il Dio che hai scelto” per me (HarperCollins) di Martina Pucciarelli (100 voti), e “La ragazza con la gonna a fiori” (Morellini) di Guido Rodriguez, con 72 preferenze.
“Sono incredula e riconoscente – ha detto Palminteri durante il discorso di ringraziamento – Questo libro è nato da un desiderio maturato in età avanzata: imparare a leggere con profondità, per poi imparare a scrivere. Dedico questo premio a mia nipote, e a tutte le donne che, dopo ogni inverno, tornano a fiorire in tutto il loro splendore”.
Nata a Palermo, Milena Palminteri ha lavorato tutta la vita come conservatore degli archivi notarili. Da questa lunga esperienza professionale è nato un romanzo che ha venduto oltre 200.000 copie in Italia ed è in corso di traduzione in 14 lingue. Il lancio internazionale inizierà con la pubblicazione in Francia il prossimo 20 agosto.
Siamo in Sicilia, nel paese immaginario di Sarraca la giovane Sabedda permette che la figlia cresca in casa di una sconosciuta chiamandola mamma. Nardina, questo il nome della maternità acquisita in costanza di un matrimonio sterile, cresce la “sua” Carlotta che ormai adulta e giovane avvocato scopre un carteggio che rivela un’altra verità delle sue radici. Bompiani pubblica una trama che avvolge i destini coltivati con menzogne prima di raggiungere il trono della verità.
“A Sabedda piaceva la determinazione di Nardina che, memore delle sue scelte passate e dei suoi sogni rimasti incompiuti, raccontava alla bambina quale futuro lei stessa avrebbe dovuto prepararsi: prima che moglie e madre bisognava cercare il proprio posto nel mondo, studiare ma non solo, studiare per diventare qualcuno era il fine. Doveva imparare a vivere senza alcun ricatto economico, libera di disporre di sé stessa come più le garbasse, anche e soprattutto in affari di cuore”.
Nella serata condotta da Valeria De March di TgCom24 è stato dato spazio al 62° Premio Bancarella Sport con il tributo al libro di Gianluigi Buffon, uno dei portieri più forti di sempre, dal titolo “Cadere, rialzarsi, cadere, rialzarsi” (Mondadori).
Ospiti della serata il politologo Alessandro Orsini che ha presentato il suo saggio “Casa Bianca Italia” (Paperfirst), il maestro pasticcere Iginio Massari, Carlo Musso, coautore con Papa Francesco del libro “Spera” (Mondadori), già premiato a Milano con l’Unicum del Bancarella e Raffaello Avanzini, vincitore della Gerla d’Oro, editore di Newton Compton.
A consegnare il San Giovanni di Dio a Milena Palminteri sono stati Ignazio Landi, il sindaco di Pontremoli, Jacopo Maria Ferri, e Stefano Zanetto, direttore centrale di Vittoria Assicurazioni, main sponsor del Premio. “Per noi che facciamo assicurazioni – ha detto Zanetto – è importante proteggere, sostenere e credere nelle storie. E vedere una comunità così viva intorno ai libri è un segno bellissimo per il nostro Paese”.
Dal 1953 Pontremoli ospita il prestigioso riconoscimento in una cerimonia pubblica che si svolge in Piazza della Repubblica, con il voto aperto e lo spoglio delle schede in diretta.
Gli unici giudici del premio sono i librai che nella loro esperienza professionale hanno acquisito e soddisfatto le preferenze dei lettori.
Istituito dalla fine dell’Ottocento, il Premio ricorda i librai che da operatori ambulanti andavano in giro per i paesi diffondendo cultura.
Piccolo era il prezzo di ciascun libro, di valore senza misura il beneficio corrisposto al lettore.
L’ antica consuetudine continua sulle orme del bene affidato alle vocazioni letterarie di moderna fattura.
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