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Economia & lavoro

Donne occupate con titoli di studio avanzati a livello globale

L’indicatore “Females employed with advanced degrees ” misura la percentuale di donne occupate che possiedono un titolo di studio avanzato, come un master, un dottorato o una qualifica professionale equivalente.

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Di Angelo Leogrande

Sono aumentate del 25,26% tra il 2014 ed il 2022

L’indicatore “Females employed with advanced degrees ” misura la percentuale di donne occupate che possiedono un titolo di studio avanzato, come un master, un dottorato o una qualifica professionale equivalente. Questo indicatore riflette il livello di istruzione superiore tra le donne impiegate e può fornire informazioni sul grado di specializzazione e qualificazione della forza lavoro femminile. È utilizzato per analizzare il mercato del lavoro, valutare l’efficacia delle politiche educative, misurare i progressi verso l’equità di genere e aiutare le aziende a comprendere la disponibilità di talenti femminili altamente qualificati. Un’alta percentuale indica un buon accesso delle donne all’istruzione superiore e un ambiente lavorativo che valorizza tali qualifiche, mentre una percentuale bassa può segnalare barriere nell’accesso all’istruzione avanzata o nel riconoscimento di tali qualifiche nel mercato del lavoro.

Donne occupate con titoli di studio avanzati a livello globale nel 2022. L’analisi dei dati relativi alla percentuale di donne occupate con titoli di studio avanzati nel 2022 rivela notevoli differenze tra i paesi. Israel e Ucraina guidano la classifica con una percentuale vicina al 100%, seguite da Lituania, Irlanda e Australia con percentuali superiori al 90%. Questi dati indicano una forte presenza di donne altamente qualificate nel mercato del lavoro di questi paesi, riflettendo probabilmente politiche educative efficaci, un ambiente lavorativo favorevole e un riconoscimento del valore delle competenze avanzate. In particolare, Israele, con il 100%, mostra una perfetta rappresentazione delle donne con titoli di studio avanzati tra le occupate, suggerendo un sistema educativo altamente inclusivo e un mercato del lavoro che premia le qualifiche avanzate. L’Ucraina, con il 99,8%, indica anch’essa una situazione simile, nonostante le difficoltà politiche e economiche che il paese sta affrontando. Passando all’Europa occidentale, paesi come Belgio, Svezia e Norvegia mantengono anch’essi percentuali elevate, riflettendo società progressiste con una lunga tradizione di promozione dell’uguaglianza di genere e di accesso all’istruzione. Gli Stati Uniti, con il 92,6%, dimostrano l’importanza delle donne nel mercato del lavoro qualificato, benché il divario di genere in altre aree del lavoro e della società persista. L’Asia è rappresentata da Singapore e Giappone in questa fascia alta, con Singapore che vanta una percentuale del 92,8%, dimostrando l’efficacia delle sue politiche educative e di mercato del lavoro inclusive. In Europa centrale e orientale, paesi come Estonia, Lettonia e Russia presentano percentuali tra l’87% e il 90%, suggerendo un buon livello di accesso all’istruzione superiore per le donne, sebbene possano esserci barriere culturali o economiche che limitano ulteriormente questa rappresentanza. La Polonia e l’Ungheria mostrano percentuali leggermente più basse, intorno al 60-70%, evidenziando la necessità di migliorare le politiche di inclusione e promozione dell’istruzione avanzata per le donne. In America Latina, i dati mostrano un quadro variegato. Paesi come Argentina e Brasile hanno percentuali intorno al 50%, suggerendo un buon livello di partecipazione delle donne con titoli avanzati nel mercato del lavoro, ma con ampi margini di miglioramento. Cile e Colombia presentano percentuali inferiori, intorno al 40%, indicando potenziali barriere sia nell’accesso all’istruzione superiore che nel riconoscimento delle qualifiche nel mercato del lavoro. L’Africa e l’Asia meridionale presentano generalmente percentuali molto basse. Paesi come Nigeria, Pakistan e India mostrano percentuali inferiori al 10%, con l’India all’8,4%. Questi dati evidenziano significative sfide strutturali e culturali che limitano l’accesso delle donne all’istruzione superiore e al mercato del lavoro qualificato. Le barriere possono includere discriminazioni di genere, mancanza di infrastrutture educative adeguate, povertà e norme sociali restrittive.

Nella regione del Medio Oriente e Nord Africa (MENA), i dati sono particolarmente preoccupanti. Paesi come Arabia Saudita, Kuwait e Marocco mostrano una percentuale dello 0%, indicando che le donne con titoli avanzati non sono rappresentate nel mercato del lavoro. Questo potrebbe riflettere profonde disuguaglianze di genere, restrizioni legali e culturali che impediscono alle donne di accedere e utilizzare la loro istruzione nel contesto lavorativo. La situazione in Africa subsahariana è altrettanto critica. Paesi come Etiopia, Burundi e Mali mostrano percentuali inferiori all’1%, con la Tanzania allo 0,9%. Questi dati rivelano le enormi sfide che queste nazioni affrontano nel fornire accesso all’istruzione superiore per le donne e nel creare un mercato del lavoro che riconosca e valorizzi tali qualifiche. In sintesi, l’analisi dei dati mostra una netta divisione tra i paesi ad alto reddito e quelli a basso reddito riguardo alla percentuale di donne con titoli avanzati nel mercato del lavoro. Nei paesi più sviluppati, politiche inclusive e sistemi educativi robusti hanno portato a una maggiore partecipazione delle donne altamente qualificate. Tuttavia, anche in questi paesi, ci sono sfide persistenti legate alla piena uguaglianza di genere nel lavoro e nella società. Nei paesi in via di sviluppo e in quelli meno sviluppati, le barriere strutturali, economiche e culturali continuano a limitare significativamente l’accesso delle donne all’istruzione superiore e al mercato del lavoro qualificato. Questi dati sottolineano la necessità di interventi mirati e sostenibili per migliorare l’uguaglianza di genere nell’istruzione e nel lavoro a livello globale. Le politiche dovrebbero concentrarsi su programmi di borse di studio, incentivi per l’istruzione femminile, creazione di ambienti lavorativi inclusivi e rimozione delle barriere culturali e legali che impediscono alle donne di realizzare il loro pieno potenziale professionale. Solo attraverso un impegno globale e coordinato sarà possibile colmare il divario e garantire che tutte le donne, indipendentemente dal paese di origine, abbiano l’opportunità di contribuire pienamente al progresso economico e sociale.

Donne occupate con titoli di studio avanzati a livello globale tra il 2014 ed il 2022.  L’analisi dei dati relativi alla percentuale di donne occupate con titoli di studio avanzati tra il 2014 e il 2022 rivela tendenze significative e variazioni sostanziali tra i vari paesi. Alcuni paesi mostrano progressi impressionanti, mentre altri hanno visto un declino marcato o persino un’assenza totale di donne con tali qualifiche nel mercato del lavoro. Iniziamo con i paesi che hanno registrato il maggior aumento in termini percentuali. L’Algeria, ad esempio, ha visto un notevole incremento della percentuale di donne con titoli avanzati, passando dal 12,9% nel 2014 al 26,5% nel 2022, con una variazione assoluta di 13,6 punti percentuali e una crescita percentuale del 105,43%. Questo progresso significativo può essere attribuito a miglioramenti nelle politiche educative e nell’accesso delle donne all’istruzione superiore, oltre che a una maggiore accettazione e integrazione delle donne nel mercato del lavoro. Analogamente, l’Austria ha raddoppiato la sua percentuale, passando dal 30,4% al 62%, con una variazione assoluta di 31,6 punti e una crescita del 103,95%. Questi dati suggeriscono un forte impegno del paese nel promuovere l’istruzione avanzata tra le donne e nel garantire loro opportunità lavorative corrispondenti alle loro qualifiche. Il Botswana e il Brasile hanno anch’essi mostrato progressi significativi, raddoppiando quasi le loro percentuali iniziali. Il Botswana è passato dal 27% al 54,2%, mentre il Brasile ha visto un incremento dal 24,5% al 47,5%. Questi aumenti indicano un miglioramento nelle opportunità educative e lavorative per le donne in queste nazioni. Indonesia, con un incremento dell’88,70%, e Mongolia, con un aumento del 74,07%, seguono lo stesso trend positivo, sebbene partendo da percentuali inizialmente diverse. Passando all’Europa, la Repubblica Slovacca, Malta e Portogallo hanno mostrato miglioramenti significativi. La Slovacchia è passata dal 35% al 60,7%, Malta dal 36% al 56,8% e il Portogallo dal 44% al 69,6%. Questi dati suggeriscono che i paesi europei stanno facendo passi avanti importanti nel promuovere l’istruzione superiore per le donne e nel riconoscere il loro valore nel mercato del lavoro. Slovenia e Lussemburgo, con percentuali iniziali già alte, hanno continuato a migliorare, con la Slovenia che ha raggiunto l’84,7% e il Lussemburgo l’86,6%. Nonostante questi progressi, alcuni paesi hanno registrato una crescita molto limitata o addirittura un declino nella percentuale di donne occupate con titoli di studio avanzati. Costa Rica, ad esempio, ha visto una lieve diminuzione dal 38,8% al 38,4%, mentre paesi come Cile, Ecuador e Madagascar hanno registrato diminuzioni più significative, rispettivamente del 6,06%, 6,51% e 8,96%. Questi cali possono indicare difficoltà economiche, cambiamenti nelle politiche educative o lavorative, o altri fattori che hanno impedito alle donne di ottenere o mantenere posizioni lavorative corrispondenti alle loro qualifiche avanzate. Paesi come la Federazione Russa e la Bielorussia mostrano cali ancora più drammatici. La Russia è passata dal 97,3% all’87,6%, mentre la Bielorussia ha visto una diminuzione massiccia dal 100% al 67,6%. Armenia e Sri Lanka hanno anch’essi registrato declini significativi, con cali rispettivamente del 32,68% e del 48,88%. Questi dati suggeriscono che, nonostante un iniziale alto livello di istruzione avanzata tra le donne, ci sono stati sviluppi recenti che hanno drasticamente ridotto le loro opportunità lavorative in questi paesi. Il declino più drastico è stato osservato in paesi come l’Etiopia e l’Arabia Saudita, dove la percentuale di donne con titoli avanzati è praticamente scomparsa. L’Etiopia è passata dal 17,7% a un misero 0,7%, mentre l’Arabia Saudita è scesa dal 12,8% a zero. Uganda ha seguito un percorso simile, scendendo dal 7,9% a zero. Questi dati sono allarmanti e indicano gravi problemi strutturali che impediscono alle donne non solo di accedere all’istruzione avanzata, ma anche di partecipare al mercato del lavoro in modo significativo.

Conclusioni. Il numero delle donne occupate con titoli di studio elevati è cresciuto in media da un ammontare di 43 unità fino ad un valore di 53,9 unità ovvero pari ad una variazione di 25,26% tra il 2014 ed il 2022. Vi sono dei paesi nei quali si è verificata una crescita significativa delle donne occupate con titoli di studio elevati come per esempio l’Algeria con +105,43%, Austria con +103,95%, Botswana con +100,74%, Brazil con +93,88%, Indonesia con +88,70%. Vi sono dei  paesi nei quali le donne occupate con titoli di studio elevati è diminuito significativamente ovvero lo Sri Lanka con -48,88%, Tanzania con -52,63%, Etiopia con -96,05%, Arabia Saudita e Uganda con -100,00%. Considerando i dati del 2022 possiamo notare che in genere nei paesi che hanno redditi pro-capite medio alti il valore delle donne occupati con titoli di studio elevati è superiore a 40%.

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Professor of Risk Management at University of Bari Aldo Moro.