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17 Marzo 2025

L’Odio Online verso le Donne: Un’Odissea dell’Invidia Maschile, Dall’Incel al “Movimento” per i Diritti degli Uomini

La misoginia non è un’opinione: è una violenza

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Di Maddalena Celano

Ah, il web: quel meraviglioso posto dove si è liberi di esprimere le proprie opinioni. Ma, evidentemente, solo se sei un uomo che ha deciso che le donne sono la causa di tutti i suoi problemi, dalla solitudine alla frustrazione sessuale. Già, perché se sei un incel (celibe involontario) o un MRA (attivista per i diritti degli uomini), l’unica soluzione ai tuoi malesseri esistenziali è prendersela con le donne, che ovviamente sono colpevoli di *tutto*. E se poi queste donne sono anche attiviste, beh, è ancora meglio: diventano il bersaglio perfetto per lanciare il loro odio malcelato.

Gli Incel: I “Cavalieri della Solitudine” che vogliono distruggere tutto

Gli incel, per chi non lo sapesse, sono quegli uomini che si sentono traditi dalla società perché le donne, secondo loro, non li desiderano. La loro risposta? Un odio cieco e ingiustificato verso tutto ciò che ha un seno e un utero. E chi non è d’accordo con loro? Le donne che osano esprimere la propria opinione, ovviamente! E non stiamo parlando di qualche tweet innocente: questi individui non si limitano a scrivere insulti su internet. No, loro minacciano, molestano e augurano la morte a quelle donne che hanno il coraggio di criticare il loro maschilismo.

Nel 2014, l’incel Elliot Rodger ha deciso di prendere sul serio la sua frustrazione, uccidendo sei persone in un attacco che ha definito “vendetta” contro le donne che lo avevano rifiutato. E che dire di Alek Minassian, che nel 2018, a Toronto, ha deciso di compiere una strage con un furgone, uccidendo dieci persone e incolpando le donne che non gli avevano mai dato una possibilità? Ecco, il cerchio si chiude: incel e MRA non sono solo degli abitué dei forum di odio, ma sono potenzialmente pericolosi, con la violenza che non è più solo verbale, ma diventa fisica, tragicamente reale.

Gli MRA: “Movimento per i Diritti degli Uomini” – o come giustificare l’odio misogino

E che dire degli MRA? Ah, sì, loro si spacciano per dei “difensori dei diritti degli uomini” mentre in realtà sono i paladini dell’odio misogino. Questi uomini, di solito dotati di una fragilità emotiva che farebbe impallidire anche il più timido degli adolescenti, passano le loro giornate a lamentarsi per non essere trattati come il “gentil sesso” (cioè, non ottenere l’attenzione delle donne, che, naturalmente, sono tutte delle “approfittatrici” che vogliono solo l’uomo ricco e potente). Il loro mantra? “Le donne sono le vere oppresse, ma gli uomini non hanno voce!”

Questi “eroi” degli uomini, incapaci di cogliere il concetto di parità, sono pronti a ridurre a zero qualsiasi battaglia femminista, minimizzando il femminicidio, la disuguaglianza salariale e le violenze domestiche. E se una donna osasse contraddirli? Allora meglio avviare una campagna di diffamazione, minacce, insulti.

La violenza virtuale: Non è solo un’opinione, è un attacco

Ma, ahimè, non sono solo le frustrazioni sessuali degli incel e degli MRA a creare un clima d’odio. Quello che è particolarmente pericoloso in questi gruppi è il modo in cui le donne vengono deumanizzate e trattate come obiettivi legittimi di violenza. E come fanno a farlo? Molto semplicemente: usando la piattaforma dei social media per esprimere minacce. Non parliamo di minacce legate a opinioni politiche, ma di minacce che riguardano la violenza fisica e sessuale. Sono migliaia le donne che, ogni giorno, vengono sommerse da insulti sessisti, auguri di stupro, e messaggi che le incitano alla morte.

Nel 2018, l’attivista femminista e videogiocatrice Anita Sarkeesian ha ricevuto minacce di morte e stupro da parte di un’intera community di misogini che non gradivano le sue critiche sui videogiochi sessisti. Un altro esempio famoso è quello di Caroline Criado-Perez, giornalista e attivista, che ha subito una vera e propria campagna di molestie e minacce dopo aver ottenuto la decisione di inserire una statua di Jane Austen a Londra. E queste storie non sono casi isolati: ogni giorno, centinaia di donne vengono bersagliate dalla violenza verbale su piattaforme come Twitter, Facebook, Reddit e YouTube. Secondo una ricerca di Amnesty International, circa il 40% delle donne ha subito molestie online, e il 25% di queste ha ricevuto minacce di violenza fisica o sessuale.

Ma chi sono i veri “oppressi”?

Insomma, gli incel e gli MRA ci vendono la storia dell’uomo oppresso, ignorando completamente le vere ingiustizie che affliggono le donne. La realtà? Le donne non sono oppresse dai “diritti degli uomini”; sono oppresse dalla disuguaglianza sociale, economica, politica e dalla violenza quotidiana che, purtroppo, continua a essere una piaga in quasi ogni parte del mondo. In Italia, solo nel 2021 sono stati denunciati oltre 100.000 casi di violenza contro le donne. La realtà è che le donne sono vittime di violenza sia online che offline, e mentre questi uomini si lamentano di non riuscire a trovare una ragazza, le donne continuano a lottare contro un sistema patriarcale che le penalizza in ogni aspetto della vita.

Conclusioni: La guerra contro le donne non è solo online

Se pensiamo che l’odio verso le donne sia solo un fenomeno virtuale, ci sbagliamo di grosso. È un odio radicato, che ha radici profonde nella società e che, purtroppo, trova sempre più spazio e legittimità nel contesto digitale. Gli incel e gli MRA non sono solo dei tristi personaggi da film, ma rappresentano una cultura che deumanizza le donne, che le vede come oggetti da possedere o da distruggere. La loro guerra non è solo contro le donne, ma contro un progresso che vedono come una minaccia alla loro visione retrograda della società. La realtà è che se non ci fermiamo a combattere questa forma di misoginia radicale online, la violenza si estenderà anche nel mondo fisico. E se non vogliamo che accada, dobbiamo smettere di fare finta che siano solo “opinioni”. La misoginia non è un’opinione: è una violenza