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ginnastica artistica

Asia D’Amato ci racconta le straordinarie Olimpiadi delle farfalle azzurre

Bloccata a causa dell’infortuno al ginocchio, la ginnasta Asia D’Amato, oro europeo a squadre, ci racconta le imprese delle farfalle azzurre che a Parigi stanno facendo la storia

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DI FABRIZIO RESTA

Credit foto: dai Social

Queste Olimpiadi per la ginnastica artistica saranno ricordate a lungo. Anche se le gare non sono finite (ci sono quelle degli attrezzi singoli, ndr) le azzurre hanno già fatto la storia: un argento che ha riflessi dorati sia perchè davanti ci sono solo le aliene americane, sia perchè ottenuto senza una delle sue stelle, ossia Asia D’Amato, purtroppo infortunata e sostituendola con la 18 enne Angela Andreoli, alla sua prima esperienza olimpica che non ha certo fatto rimpiangere Asia. Anzi, nel corpo libero la 18enne ha ottenuto un punteggio ai livelli della marziana statunitense. Alice D’Amato si è persino tolta la soddisfazione di battere la Biles nelle parallele. Mai doma, Alice fa cose pazzesche anche nell’all-around individuale, conquistando uno storico 4 posto, mai ottenuto nella storia azzurra e dobbiamo anche considerare che se non avesse perso quel decimo, ora Alice sarebbe stata bronzo. Ora le finali di specialità. Alice D’Amato ha conquistato ben tre finali di specialità (parallele, trave e corpo libero), Manila due (trave e corpo libero). Considerando che Alice e Giorgia hanno 21 anni, Angela 18 e Manila 17, la ginnastica italiana ci toglierà ancora parecchie soddisfazioni, c’è da scommetterci. Ne parliamo con Asia D’Amato che questi Giochi purtroppo le ha vissute da spettatrice.

Prima di tutto quali sono le tue condizioni fisiche che ti hanno purtroppo escluso dai Giochi?

A maggio purtroppo durante gli europei mi sono di nuovo rotta il crociato dello stesso ginocchio dell’anno scorso e quindi mi sono dovuta fermare e mi sono vista sfumare il sogno delle Olimpiadi…adesso sto meglio e sto facendo riabilitazione

Come stai vivendo queste Olimpiadi da spettatrice?

Le Olimpiadi me lo sto vivendo in maniera differente rispetto a Tokyo, non è un periodo facile per me…e sicuramente avrei preferito farle come atleta. Ho avuto la fortuna di essere stata invitata a collaborare in Casa Italia e quindi vivermi più da vicino questa Olimpiade stando vicina a mia sorella e alla mie compagne.

Manila Esposito, Alice D’Amato, Angela Andreoli e Giorgia Villa strepitose: hanno raggiunto un risultato che mancava dal 1928, ossia l’ argento dietro solo alle aliene americane

Sì esatto questa medaglia mancava da tanto, noi purtroppo a Tokyo non siamo riuscite per qualche decimo , sono contenta che si siano prese la rivincita perché abbiamo lavorato tanto in questi anni per arrivare deve siamo ora. E se siamo arrivate fino a qui è anche grazie al gruppo sportivo delle fiamme oro che ci sta vicino e ci sostiene sempre.

Parliamo di Angela Andreoli, 18 anni, prima Olimpiade eppure ha fatto una gara straordinaria. Tu che la conosci e sei un’esperta : quali sono i suoi punti di forza e le sue debolezze ma soprattutto dove può arrivare?

Angela è stata bravissima è riuscita a rimanere concentrata anche nel momento più importante quando ci si giocava la medaglia…come ginnasta sta crescendo molto anche lei sta prendendo più sicurezza e spero riesca a migliorare sempre di più. Il suo attrezzo di punta è il corpo libero e il suo attrezzo un po’ più debole è la parallela.

Parliamo anche di Elisa Iorio, che con una distorsione alla caviglia e immagino con un dolore importante, ha fatto un figurone alle parallele e non era affatto semplice

Eli è stata brava anche lei…perché nonostante il dolore è riuscita a portare a casa un super esercizio e non è stato affatto semplice.

Tua sorella Alice vince anche quando non vince: il suo quarto posto nell’all around è un piazzamento che nessuna italiana ha mai fatto prima d’ora durante le Olimpiadi. Ha fatto una gara fantastica in tutti gli attrezzi. Se non stiamo parlando del bronzo è stato solo per un decimo (56.333 contro il 56.465 di Lee)

Alice è stata bravissima perché finalmente è riuscita a far vedere la ginnasta che è, come ho detto altre volte ora crede più in se stessa e riesce ad esprimersi meglio e a far vedere a tutti il suo valore. Questa è stata la sua più grande soddisfazione.

Parliamo di quel decimo, che è dipeso dall’uscita dal quadrato. Vorrei che analizzassi quello che è successo.

Un decimo nella ginnastica è veramente un nulla. Si può pensare all’uscita di pedana, ma anche un qualsiasi saltello ad un arrivo o ad un leggero spostamento di un braccio sopra la trave: sono veramente delle piccolezze. Alice è stata veramente bravissima, tirare 3 all around in 5 giorni, con 12 esercizi giusti su 12 e tutti con un totale sopra i 56 punti è una fatica che solo i mostri sacri Andrade e Biles hanno compiuto. Direi che basti questo a descrivere il suo valore. Quindi, per rispondere alla domanda, non è successo nulla. Alice ha dato il massimo, ma non è bastato. Semplicemente qualcun altro ha fatto meglio.

Simone Biles, quasi 40 medaglie in carriera è imbattibile e il suo paragone con Nadia Comaneci forse sta cominciando a pendere dalla parte della statunitense. Eppure la sensazione di questo All-around è che il divario non fosse abissale com’era prima

Biles e Comaneci sono due icone mondiali dei loro tempi. È normale metterle vicine perché ognuna nel suo periodo ha rappresentato l’eccellenza e anche di più di questo sport, ma in un certo senso è come se parlassimo di due sport diversi. Per questo non trovo sensato paragonarle. Entrambe hanno rivoluzionato in meglio il nostro sport e hanno raggiunto il cuore del grande pubblico, basti pensare che la Biles ha portato in un palazzetto di ginnastica personaggi come Tom Cruise, Lady Gaga, Snoop Dogg, Mariska Hargitay… Fino a prima di lei questo era impensabile. Sicuramente prima della Andrade nessuno si era mai avvicinato così tanto alla Biles, quindi non si parla più di divario abissale, ma più di un punto di differenza tra le due, nonostante un errore da parte della prima, non è proprio poco. Certo è che anche Rebecca arriva da un altro pianeta, un po’ più vicino a quello di Simone rispetto al nostro.

Questi risultati sono un seme ma c’è già chi sta pensando al futuro: a Brescia si sta costruendo il nuovo centro per la preparazione olimpica dedicato alla ginnastica artistica ed è in progetto anche un impianto indoor dove cresceranno i nuovi talenti. La Ginnastica italiana sta crescendo e forse per Los Angeles 2028 il dominio americano non sarà più tale. Tu cosa ne pensi?

Sì, a giugno c’è stata la posa della prima pietra della nuova palestra che dovrebbe essere pronta per inizio 2026 e speriamo agibile dal punto di vista ginnico verso la metà di quell’anno.
Senza dubbio la ginnastica italiana sta crescendo tanto e siamo fiduciosi per il futuro. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, ad oggi, sicuramente senza la Biles sono più avvicinabili, ma sono sicura che anche loro avranno i loro assi nella manica e sapranno farsi trovare pronti. Soprattutto considerando che i Giochi del 2028 saranno in casa loro.

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