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24 Febbraio 2025

Olof Palme e la via Fani svedese

 I mandanti dell’omicidio Palme, sono probabilmente gli stessi che lui combatteva. Molte volte la violenza ha fermato politici illuminati. Troppe volte.

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Credit foto https://ytali.com/2020/02/28/in-ricordo-di-olof-palme/

Di Pierdomenico Corte Ruggiero

No. La Svezia terra di misteri è difficile da immaginare. Con la sua cultura aperta, con i suoi paesaggi da incanto. È una terra da favole. Non di misteri.

 Eppure anche la Svezia ha avuto il suo mistero. Una vicenda con intrighi internazionali. Anche la Svezia ha avuto la sua via Fani.

 La sera del 28 febbraio 1986, viene ucciso Olof Palme, primo ministro svedese e leader del Partito Socialdemocratico Svedese. Tornava a casa insieme alla moglie, dopo essere stato al cinema. Era senza scorta.

 Intorno alle 23.20, un uomo gli spara due colpi calibro 357 magnum alla schiena. Palme era una figura di spicco, non solo nel panorama politico svedese ma anche in quello internazionale. Presidente del Partito Socialdemocratico dal 1969 al 1986, varie volte ministro, primo ministro dal 1969 al 1976, membro del parlamento dal 1976 al 1982, nuovamente primo ministro dal 1982 al giorno della morte.

 La politica interna di Palme si basa su un welfare efficiente e capillare. Su una politica fiscale egualitaria “ Il capitalismo è una pecora che va tosata periodicamente, ma non ammazzata “. Intenzione di Palme era applicare il piano Meidner, che prevedeva la partecipazione dei sindacati dei lavoratori agli utili delle grosse imprese.

 In campo internazionale, la posizione di Palme era  netta. Opposizione alla guerra del Vietnam offrendo asilo ai giovani americani che disertavano. Decisa opposizione all’apartheid sudafricano. Decisa opposizione al governo Pinochet.

Nel 1986 viene nominato mediatore dell’Onu nella guerra Iran – Iraq. La mattina di venerdì 28 febbraio 1986 Palme deve incontrare l’ambasciatore iracheno.

Non è facile trovare una mediazione, la guerra tra Iran e Iraq è sanguinosa. Nasconde anche segreti pericolosi. Gli Stati Uniti vendono segretamente armi all’Iran e con i proventi finanziano i Contras in Nicaragua.

 Quando arriva in ufficio Palme è tranquillo e rilassato. L’incontro con l’ambasciatore iracheno termina verso le 12. Palme rimane solo nel suo ufficio, deve fare delle telefonate prima di recarsi a pranzo verso le 13 con i membri del governo. Palme arriva in ritardo per il pranzo, verso le 13 e 20. È furioso e sconvolto. Alle 16 Palme incontra un giornalista per un’intervista, al termine della quale, il primo ministro svedese esprime timori sulla propria incolumità.

Palme torna a casa, alle 18 e 30, congeda la scorta, che tornerà a proteggerlo il lunedì successivo. Alle 23 e 15 Palme viene ucciso.

 Per l’omicidio Palme viene prima condannato e poi assolto Christer Patterson. Nel 2020 la magistratura svedese ha chiuso il caso indicando il colpevole in Stieg Engstrom, che non può essere processato perché morto nel 2000. Rimangono molti dubbi.

 Dubbi legati anche alla figura di Licio Gelli. Il 28 febbraio 1986, Gelli invia un telegramma a Philip Guarino. Esponente del Partito Repubblicano e vicino a George Bush, il testo è “ Informa i nostri amici che la palma svedese verrà abbattuta”.

 Nel 1990 la Rai dedica un servizio a questo telegramma. L’inviato Ennio Remondino intervista due agenti della Cia, che confermano la notizia del telegramma e rivelano l’esistenza di Stay Behind ( presente in Italia con Gladio ), dedita anche al traffico di armi. L’intervista viene trasmessa dal Tg1 nell’estate 1990.

 Dopo la messa in onda dell’ intervista, il direttore del Tg1 viene licenziato e Remondino viene trasferito all’estero.

La visione politica di Olof Palme è molto attuale. Può offrire la possibilità per l’Europa di ritrovare la propria identità. Ed indipendenza.

 I mandanti dell’omicidio Palme, sono probabilmente gli stessi che lui combatteva. Molte volte la violenza ha fermato politici illuminati. Troppe volte.

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