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21 Ottobre 2024

Aspettando il vertice BRICS

Il 16° vertice BRICS, la situazione in Ucraina e la esilarante esposizione del piano per la “vittoria” presentato da Zelensky. Gazaq e Libano proseguono i massacri operati da Israele contro le popolazioni civili.

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immagine di libero uso del presidente Zelensky

Aree di crisi nel mondo n.219 del 20-10-2024

di Stefano Orsi

Kazan

Tutto sembra pronto per ricevere 40 Capi di Stato, un vertice che porterà probabilmente a nuovi ingressi nell’organizzazione e a novità importanti per i paesi che ne fanno parte.

Quello che si svolgerà tra il 22 ed il 24 ottobre, sarà il 16° vertice ed il primo dall’espansione.

La sfida dei BRICS è quella di transitare il mondo verso la multipolarità, maggiore ordine ed equità, una maggiore inclusività economica nonostante le complesse sfide globali.

Dalla iniziale sfida a 5, oggi i BRICS rappresentano molto di più, essi incarnano la visione stessa per un nuovo futuro per l’Umanità.

L’espansione stessa dei BRICS rappresenta il loro impegno a unirsi e collaborare con una vasta gamma di Paesi in via di sviluppo, allineandosi alle loro aspettative e servendone gli interessi comuni.

Ricordiamo che gli attuali membri sono Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, a cui si sono aggiunti Iran, Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, altri 34 Paesi hanno fatto domanda per entrare.

I temi che verranno discussi riguarderanno le alternative a FMI e Banca Mondiale, l’abbandono progressivo del Dollaro come valuta per gli scambi, un sistema unificato per i pagamenti alternativo allo SWIFT.

Il presidente Putin terrà incontri faccia a faccia con 24 leaders mondiali.

https://www.africanews.com/2024/09/12/brics-34-countries-have-expressed-desire-to-join-putin

Conflitto in Ucraina

Kiev

Il piano di pace esposto durante il pellegrinaggio in Europa da parte del Presidente Zelensky, non ha portato i risultati sperati.

Intanto il piano stesso si è rivelato il semplice riassunto delle implorazioni fatte finora ricevendo in cambio dei dinieghi.

Non credo potesse sperare in altro.

I punti salienti sono 5 più tre segreti.

Punto 1: Invito immediato all’ingresso dell’Ucraina nella NATO, proposta che viene fatta dal settembre del 2022 e mai attuata o accettata.

Punto 2: Più armi e meno restrizioni al loro uso, maggiore produzione di armi interna all’Ucraina ma anche maggiori arrivi da parte degli alleati, maggiore difesa aerea. Più volte è stato invece ribadito che non saranno possibili ulteriori invii paragonabili a quelli del 2023.

Punto 3: pacchetto completo di deterrenza strategica non nucleare, quindi armi ed eserciti NATO in Ucraina…Proprio la possibilità di questo evento ha scatenato il conflitto nel 2022.

Punto 4: Investimenti economici occidentali e uso delle risorse dell’Ucraina in cambio.

Per chi si ricordasse le parole di Lindsay Graham…

Punto 5: L’impiego per i Paesi occidentali delle addestratissime e allenate truppe dell’Ucraina in giro per la UE e nel mondo.

Più i famigerati tre piani segreti.

A margine di queste folli premesse, il Presidente Z. ha chiaramente minacciato la possibilità di dotarsi in poche settimane di ordigni nucleari avendone i mezzi e le capacità se non dovesse entrare nella NATO.

Ha parlato anche di truppe nord coreane presenti in Russia che verranno schierate sui fronti.

Presenza e impiego smentito persino dal capo del Pentagono Austin e dal capo della NATO Rutte.

https://europa.today.it/unione-europea/zelensky-adesione-nato-nucleare.html

Situazione sui fronti

Nel mentre che Zelensky vaneggia di vittorie sul suo tavolo di risiko, la Russia sul campo avanza.


Kursk

Chiuse in tre sacche diverse unità ucraine nel saliente di Kursk.

A causa di una seconda spinta offensiva russa, sono stati conquistati alcuni villaggi Lyubimovka, Novoivanovka, Leonidovo, Alexandrya, Viktorovka, Nikolaevka, Staraya Sorokina completando il ricongiungimento con le forze presenti a Novaya Sorokina.

Alcune forze ucraine pertanto sono rimaste bloccate presso Tolstyi Lug, a sud di Olgovka e Kremyanovo e attorno tra Klughenskovo e andando verso nord, Pogrebki.

Da queste tre sacche le truppe ucraine starebbero uscendo in gruppi appiedati ed in fila indiana, come ripreso da diversi droni russi.

Per mettersi in salvo devono abbandonare mezzi e materiali.

I Russi sono avanzati anche dal fianco est conquistando Cerkasskaya Konopelka e Russkaya Konopelka.

Kupyansk

Sul fronte di Kupyansk i Russi hanno guadagnato posizioni presso Petropavlovka e la strategica Krulyakovka.

Chasov Yar

SI è riacceso il fronte e le truppe di Mosca sono avanzate in diversi punti, vicino a Kalinina, nel centro di Chasov Yar e a sud dove le truppe Akmat hanno conquistato un tratto oltre il canale lungo la strada 504 prendendo anche un caposaldo in quota elevata.

Toresk

Proseguono i combattimenti in questo settore, le truppe russe sono avanzate in direzione di Sherbynovka e in centro a Toresk.

Fronte tra Pokrovsk e Kurakovo

Le forze della RFA sono avanzate attorno a Selidovo, sia a nord che a sud, dove seguendo il percorso della ferrovia le unità del 428 reggimento fucilieri motorizzati sono arrivati fino a Vishneve, a ovest della città, secondo gli ultimi rapporti sarebbe in corso l’inizio dell’attacco alla città da parte russa da almeno 4 punti diversi.

Poco più a sud, ieri, è stato liberato il villaggio di Zorianovo.

Ancora più a sud anche Maksimilyanovka è stata liberata dalla presenza ucraina.

La strada per Kurakovo è quasi sgombra.

A nord di Ugledar i Russi si sono ulteriormente avvicinati a Bogoyavlenka.

Conflitto in Libano e massacro a Gaza

Proseguono i violenti attacchi aerei contro le città libanesi che stanno causando centinaia di morti civili tra la popolazione.

Le forze di Hezbollah difendono il territorio libanese dall’invasione israeliana e nonostante siano passate 3 settimane dall’inizio delle operazioni, i guadagni israeliani sul terreno sono minimi.

Hezbollah non pare risentire delle uccisioni di personaggi di spicco e prosegue secondo i suoi piani contrattaccando anche con i lanci di missili, solo oggi un centinaio circa.

A Gaza si è immolato combattendo il leader di Hamas Yahya Sinwar, che con ogni probabilità ha prima consegnato il movimento alla sua successione, non si sa chi sia, e poi si è recato a combattere tra i palazzi di Gaza dove è stato colpito da una cannonata di un carro, la versione sulla sua morte poi è variata e ora dicono sia stato ucciso da un cecchino, ma non ci contro troppo.

In un video lo si vede in un appartamento semidistrutto dalle cannonate, coperto interamente di polvere ed irriconoscibile, lanciare contro al drone dei genocidi un bastone, come ultimo gesto di sfida e lotta.

I bombardamenti israeliani hanno causato diverse stragi di civili, in particolare in un attacco”mirato” hanno colpito un ospedale da campo messo in piedi con materiale dell’ONU e bruciati vivi decine di pazienti.