12 Maggio 2025
Leone XIV° sarà in continuazione con Bergoglio

Di Fulvio Rapanà
Sento da più parti accreditare il nuovo papa Leone XIV° a questa o a quell’altra fazione che per confermare vanno a scavare nelle interviste dalle quali come succede sempre ognuno estrapola frasi che senza contesto dicono poco. Il commento che ho meglio condiviso è stato nella trasmissione di Formigli quello del Vaticanista Schiavazzi che ha detto con grande chiarezza: “i conservatori cosa si aspettano dal nuovo papa successore di Bergoglio, e idealmente di Leone XIII° il papa della Dottrina Sociale della Chiesa, che incentivi e incoraggi i respingimenti , che stia zitto davanti ai cadaveri galleggianti di esseri umani affogati, che faccia finta di nulla davanti all’uccisione di migliaia di morti innocenti, che si preoccupi delle intemperanze di 5 o 10 milioni di cattolici ricchi che ora seguono la moda del tradizionalismo rispetto ad un popolo di 1,4 miliardi di fedeli? Se si aspettano questo perdono tempo perché non succederà Gesù Cristo a Pietro non ha affidato solo i cristiani italiani, francesi, americani ecc ma l’intera umanità cristiani, cattolici e non”. Quasi le medesime parole con cui ho chiuso l’articolo pubblicato su questo giornale “Sono saliti tutti sul carro funebre di Bergoglio”. Non succederà e non è mai successo, almeno negli ultimi 200 anni, di un papa che abbia appoggiato guerre, nazionalismi, deportazioni, segregazione o colonialismo. La motivazione sta nell’intima ragione del cattolicesimo i cui principi provengono direttamente da Dio il cui messaggio si rivolge a tutti gli uomini “di buona volontà” per una Universalità del messaggio di Cristo che è il punto centrale del Cristianesimo e che la differenzia da tutte le altre religioni. I Cardinali non potevano che eleggere un papa che seguirà il solco tracciato da Bergoglio. Prevost da Vescovo e poi da Cardinale è stato un collaboratore leale e fidato di papa Francesco, che lo ha voluto a capo del Dicastero per i Vescovi con l’incarico di grande responsabilità di scegliere i «pastori» fondamentali nella vita della Chiesa. Ci sono nella storia della chiesa papi del cambiamento e papi della continuazione. Roncalli ha rappresentato un cambiamento anzi una rivoluzione nella Chiesa con il Concilio Vaticano II, sia Paolo VI° che Giovanni Paolo II° hanno completato l’opera di Roncalli . Bergoglio è stato un papa del cambiamento che Leone XIV° con uno stile diverso certamente continuerà la sua opera anche contro il volere delle correnti conservatrici tradizionaliste degli Stati Uniti che hanno rappresentato gran parte dell’opposizione a Francesco. Queste correnti molto vicine a Trump e Vince avrebbero preferito un nuovo papa, come Dolan di New York, che frenasse o addirittura annullasse i cambiamenti apportati da Francesco che ha promosso una Chiesa più inclusiva, in cui l’autorità non fosse la questione centrale e dove tutti potessero essere ascoltati. Quando Leone è apparso sul balcone della Basilica di San Pietro subito dopo la sua elezione ha detto con un tono pacato ma fermo “vogliamo essere una Chiesa sinodale e gettare ponti e non alzare muri” e “dobbiamo tendere per una pace disarmata e disarmante”. La sinodalità incarna il sistema di vita e di gestione della chiesa introdotta dal Concilio che Bergoglio ha voluto in tutti gli aspetti del governo della chiesa e consiste nella riunire di vescovi e laici, donne e giovani per parlare apertamente e da pari a pari di questioni, che in passato sarebbero state escluse dalla discussione, e la ricerca delle soluzioni. Secondo i conservatori tradizionalisti la sinodalità mina l’autorevolezza e l’autorità del papato, gli rispose a muso duro Bergoglio in una intervista a NYT “incomincino ad obbedire senza discutere a quello che prescrivo io”. Idea condivisa da Prevost che prima di diventare papa ha confermato “non dobbiamo nasconderci dietro un’idea di autorità che oggi non ha più senso”, ha detto in un’intervista a Vatican Media “l’autorità che abbiamo è quella di servire, di accompagnare i sacerdoti, di essere pastori e insegnanti”. Leone sembra avere meno spigoli di Bergoglio ma non si tira indietro rispondendo a Vance , vice di Trump, su X “JD Vance sbaglia: Gesù non ci chiede di dare una valutazione al nostro amore per gli altri”. La chiesa cambia e si riforma continuamente fino a Papa Giovanni lo si faceva attraverso quello che decideva o ignorava il Papa, dopo, con la realtà di una chiesa non più italiana o europea ma globale le decisioni che incidono su persone e territori molto diversi fra di loro hanno necessità di una condivisione che il Concilio che ha introdotto come collegialità sinodale. Prima eri un buon cristiano se ti attenevi alla dottrina che emanava dal Papa ora per essere un buon cristiano ti devi attenere alle decisioni del sinodo che il Papa certifica. Da qui l’assurdo di molti conservatori tradizionalisti che considerano i papi da Giovanni XXIII° in poi degli “antipapa” o addirittura dei “satanisti” messi li dal diavolo per distruggere la chiesa.
Anche un teologo ortodosso come Ratzinger ha dichiarato : “c’è l’ermeneutica della riforma e del rinnovamento , contro l’ermeneutica della discontinuità e della rottura, nella continuità dell’unico soggetto “Chiesa” che il Signore ci ha donato. Un soggetto che cresce nel tempo e si sviluppa, pur rimanendo sempre lo stesso, l’unico soggetto del Popolo di Dio in cammino. Una Chiesa che cambia e si riforma: attraverso continuità e discontinuità a diversi livelli”. Leone XIII° è un esempio di papa che con la sua enciclica il Rerum Novarum alla fine del XIX secolo pose le basi per la costruzione di quella che sarà la Dottrina Sociale della Chiesa che chiede l’impegno dei cattolici per realizzare una giustizia sociale nella società moderna. Ciò che Francesco ha fatto non è stato tanto cambiare la Chiesa stessa anzi molti progressisti sono rimasti delusi dal fatto che la sua promozione delle donne e la sua accoglienza di gay e lesbiche, quanto ha certificato che la Chiesa è già cambiata e che tensioni e dibattiti già esistono fra fedeli e nel clero e che vanno risolti con “processi” che evitino con il tempo e il dialogo di aprire guerre interne fra i vari gruppi che la compongono. Sono “processi” che superano la vita di un papa e che vengono istituzionalizzati da quello o da quelli che vengono dopo.
Nell’omelia della messa pro eligendo pontifice il cardinale conservatore Giovanni Battista Re ha dichiarato “L’unità della Chiesa è voluta da Cristo; un’unità che non significa uniformità, ma una comunione salda e profonda nella diversità”. I tradizionalisti conservatori americani dovranno aspettare un diverso papa che faccia da cappellano militare alla guerra che ha scatenato Trump e la sua banda di scalmanati per provare la riconquista di un benessere per l’America che sta franando sempre più di giorno in giorno.
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