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03 Novembre 2024

Premio Nobel per la Letteratura 2024

Benvenuti su “Oasi Culturale” rubrica de IlSudEst a cura di Alessandro Andrea Argeri e Sara D’Angelo. Questa settimana parleremo del Premio Nobel per la letteratura 2024 vinto dalla scrittrice coreana Han Kang con il romanzo “La vegetariana”.

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Credit foto pausacaffeblog.it

Di Sara D’Angelo

Giovedì 10 ottobre l’Accademia reale di Svezia ha assegnato il Premio Nobel per la Letteratura alla scrittrice Han Kang. Han è il cognome, Kang il nome. Adelphi, la casa editrice italiana della scrittrice pubblica in quest’ordine l’identità sociale della donna che ha vinto il prestigioso premio.
È la prima scrittrice sudcoreana a raggiungere la vetta della letteratura mondiale.
“Per la prosa intensamente poetica che si confronta con i traumi storici e che rivela la fragilità della vita umana e per la sua consapevolezza unica delle connessioni tra corpo e anima, tra i vivi e i morti, e perché con il suo stile poetico e sperimentale è diventata un’innovatrice della prosa contemporanea”.
Questa la motivazione ufficiale che l’Accademia svedese ha assegnato a Han Kang, la 18esima donna che conquista il Premio Nobel.
Nata il 27 novembre 1970 a Gwangju, figlia di Han Seung-won, scrittore sudcoreano molto noto, la giovane Han Kangall’età di 23 anni ha dato prova del suo talento narrativo (e poetico) con la pubblicazione di una raccolta di poesie in una rivista culturale del suo Paese. Nel 1995 pubblica il suo primo libro e da allora ha scritto otto romanzi, diversi saggi e molti racconti brevi.
Nel 2016 ha vinto il Man Booker International Prize, il più importante premio letterario dedicato alla narrativa tradotta in inglese del Regno Unito, una sorta di preludio al riconoscimento letterario per eccellenza, otto anni dopo: il Premio Nobel.
Il libro che le ha permesso di eternare il suo nome tra i grandi della Letteratura è stato pubblicato in Corea del Sud nel 2007 e tradotto in Italia nel 2017.
L’ opera è stata tradotta in inglese e successivamente adottata dal pubblico italiano grazie alla cura della giornalista Milena Zemira Ciccimarra. Quando la traduzione di un libro “salta” più lingue dall’originale viene costituita la “lingua ponte” dalla quale si risale alla lingua che ha dato origine al romanzo.
“La vegetariana” è la storia di una donna, Yeong-hye, che da un giorno all’altro a causa di una serie di incubi decide di abbandonare la sua quotidiana alimentazione per abbracciare uno stile di vita alquanto raro per la Corea del Sud, diventare cioè vegetariana. Da quel momento tutto intorno a lei si trasforma.
Il comportamento del marito cambia davanti a quel corpo ogni giorno sempre più fragile e trasparente, l’uomo è sopraffatto da sentimenti di rabbia e di dolore, interpretati da gesti che manifestano una profonda ribellione alla realtà.
Una malattia apparentemente invincibile mette a dura prova l’equilibrio psico-fisico dell’anima in ginocchio e quella degli affetti nudi innanzi al giudice tempo.
Altri libri di Han Kang pubblicati in Italia da Adelphi raccontano lunghe processioni di dolori dalle quali uscirne diventa una guerra con se stessi.
“L’ora di greco” “Atti umani” (Premio Malaparte nel 2017), “Convalescenza” raccontano traumi dell’identità personale e la conseguente perdita del sacro dono della vita.
Dal 5 novembre è disponibile nelle librerie italiane “Non dico addio” il romanzo di Han Kang pubblicato nel 2021 in lingua originale e tradotto in Italia da Lia Iovenitti, edito da Adelphi.
Ancora una volta i temi privilegiati della scrittrice tornano a far sentire tutto il peso di quel peregrinare annebbiato nel tempo di permanenza in questo mondo. Le fragilità intrecciate allo stile poetico interrogano il corpo e l’anima senza mai trovare un letto su cui riposare un tramonto figlio dell’eterno.
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Sono settimane molto intense per la scrittrice sudcoreana che il 10 dicembre (anniversario della morte di Alfred Nobel) volerà a Stoccolma per la cerimonia di consegna del Premio in presenza del Re di Svezia.

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