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27 Gennaio 2025

Dal 2014 al 2023: Un’Analisi della Crescita del Valore Aggiunto nei Servizi di Acqua, Fognature e Risanamento

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Il valore aggiunto nel settore della fornitura di acqua, reti fognarie, trattamento dei rifiuti e risanamento rappresenta un contributo fondamentale all’economia nazionale, in quanto misura la ricchezza prodotta dal settore attraverso la trasformazione di input in output, al netto dei consumi intermedi. Nell’ambito della contabilità nazionale, il valore aggiunto di questo settore è parte integrante del prodotto interno lordo, contribuendo alla crescita economica attraverso l’erogazione di servizi essenziali per la collettività e il tessuto produttivo. Questo settore svolge un ruolo cruciale nella sostenibilità ambientale e nello sviluppo economico, in quanto garantisce la gestione efficiente delle risorse idriche, il trattamento e il recupero dei rifiuti, e il miglioramento delle condizioni sanitarie e ambientali. Gli investimenti infrastrutturali e tecnologici in questo ambito incidono direttamente sul valore aggiunto, influenzando indicatori macroeconomici quali la produttività, l’occupazione e la competitività del sistema economico. Inoltre, la misurazione del valore aggiunto consente di valutare l’efficacia delle politiche pubbliche e dei piani di investimento, offrendo un quadro quantitativo della performance del settore e della sua capacità di rispondere alle sfide poste dalla transizione ecologica e dalle normative ambientali nazionali ed europee.

L’analisi dei dati relativi al valore aggiunto nel settore della fornitura di acqua, reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento in Italia, nel periodo compreso tra il 2014 e il 2023, evidenzia un andamento complessivamente positivo, con una crescita significativa sia in termini assoluti che percentuali. Tuttavia, questa evoluzione non è stata lineare, mostrando variazioni sostanziali tra gli anni, influenzate da diversi fattori economici, ambientali e normativi. Nel periodo considerato, il valore aggiunto del settore è aumentato da 14,842 miliardi di euro nel 2014 a 20,531 miliardi di euro nel 2023, registrando un incremento assoluto di 5,688 miliardi di euro, corrispondente a una crescita del 38,33% in dieci anni. Questo dato riflette l’importanza crescente delle attività legate alla gestione delle risorse idriche e ambientali in un contesto di crescente attenzione alla sostenibilità e alla transizione ecologica. L’andamento della crescita non è stato uniforme: mentre alcuni anni hanno registrato incrementi significativi, altri hanno evidenziato una crescita più moderata. L’anno di maggiore espansione è stato il 2021, con un incremento di 2,299 miliardi di euro, pari a una crescita del 13,48%, mentre il 2020 ha mostrato una crescita molto più contenuta, con un aumento di soli 101,3 milioni di euro, ovvero lo 0,6% rispetto all’anno precedente. Il valore aggiunto è aumentato da 14,842 miliardi di euro nel 2014 a 14,935 miliardi di euro nel 2015, con un incremento di 93,3 milioni di euro, pari a una crescita modesta dello 0,63%. Questo tasso di crescita relativamente basso potrebbe essere attribuito a fattori macroeconomici, come la lenta ripresa economica post-crisi finanziaria del 2008, e a investimenti limitati nel settore ambientale. Nel 2016 si registra una crescita molto più marcata rispetto all’anno precedente, con un incremento di 973,6 milioni di euro, pari al 6,52%, raggiungendo un valore totale di 15,909 miliardi di euro. Questo salto significativo potrebbe essere collegato a investimenti pubblici e privati nelle infrastrutture idriche e di gestione dei rifiuti, in risposta alle normative europee sempre più stringenti in materia ambientale. Il 2017 ha visto una crescita più contenuta rispetto all’anno precedente, con un aumento di 232,4 milioni di euro, pari all’1,46%, portando il valore aggiunto a 16,141 miliardi di euro. Questo rallentamento suggerisce una stabilizzazione degli investimenti e una maggiore maturità del settore, con miglioramenti incrementali piuttosto che espansioni significative. Nel 2018 il valore aggiunto è cresciuto di 504,6 milioni di euro, con un incremento del 3,13%, raggiungendo 16,646 miliardi di euro. Questa crescita potrebbe essere stata favorita da politiche di sostenibilità e piani di miglioramento infrastrutturale promossi a livello nazionale ed europeo. Il 2019 ha registrato una crescita del 1,88%, con un incremento di 312,4 milioni di euro, portando il valore totale a 16,958 miliardi di euro. Questo periodo è stato caratterizzato da un’attenzione crescente alla gestione efficiente delle risorse idriche e al riciclo dei rifiuti, con un aumento della consapevolezza pubblica e degli investimenti in tecnologie di trattamento avanzate. L’anno 2020, segnato dalla pandemia di COVID-19, ha evidenziato un rallentamento significativo, con una crescita di solo 0,6%, pari a 101,3 milioni di euro, portando il valore complessivo a 17,059 miliardi di euro. Le restrizioni imposte dalla pandemia e la riduzione delle attività industriali potrebbero aver influenzato negativamente il settore, riducendo temporaneamente la domanda di servizi ambientali. Il 2021 ha segnato una ripresa senza precedenti, con un aumento di 2,299 miliardi di euro, pari al 13,48%, portando il valore aggiunto a 19,359 miliardi di euro. Questa crescita eccezionale è probabilmente dovuta alla ripresa economica post-pandemica, ai massicci investimenti pubblici legati ai piani di rilancio economico, come il PNRR, e all’accelerazione di progetti di infrastrutture ambientali. Nel 2022 si è registrato un incremento più contenuto, con una crescita di 149,8 milioni di euro, pari allo 0,77%, portando il valore a 19,509 miliardi di euro. Questo dato riflette un possibile assestamento del settore dopo la forte crescita dell’anno precedente e una normalizzazione della domanda di servizi. Il 2023 ha segnato un’altra crescita rilevante, con un incremento di 1,022 miliardi di euro, pari al 5,24%, raggiungendo un valore di 20,531 miliardi di euro. Tale aumento può essere attribuito alla crescente enfasi sulla transizione ecologica, con un maggiore impegno verso la gestione sostenibile delle risorse idriche e la riduzione dell’impatto ambientale delle attività industriali e urbane. Diversi fattori hanno contribuito alla crescita del valore aggiunto nel settore della fornitura di acqua, reti fognarie, trattamento dei rifiuti e risanamento in Italia. Tra i principali si possono identificare le normative ambientali europee e nazionali, che hanno imposto standard più rigorosi incentivando investimenti infrastrutturali e tecnologici, la transizione ecologica e la crescente consapevolezza ambientale che hanno spinto le imprese e gli enti pubblici a migliorare i processi di gestione delle risorse, gli investimenti pubblici e privati per infrastrutture idriche e impianti di trattamento dei rifiuti e le innovazioni tecnologiche, tra cui l’adozione di strumenti di monitoraggio in tempo reale e la digitalizzazione dei processi operativi. L’analisi dei dati mostra che la pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto significativo, con una temporanea riduzione delle attività nel 2020, seguita da una rapida ripresa nel 2021. Alla luce dei dati analizzati, il settore sembra destinato a una crescita continua nei prossimi anni, spinta dalla necessità di adattarsi alle sfide ambientali, alle pressioni normative e agli obiettivi di sviluppo sostenibile. La digitalizzazione, l’efficienza energetica e l’economia circolare rappresentano le direttrici principali su cui si concentreranno gli investimenti futuri. Tuttavia, fattori come la volatilità economica e le sfide legate ai cambiamenti climatici potrebbero influenzare l’andamento del settore. In conclusione, il valore aggiunto nel settore della fornitura di acqua e gestione ambientale in Italia ha mostrato una crescita significativa dal 2014 al 2023, con prospettive favorevoli per il futuro, a condizione che siano affrontate le sfide emergenti con strategie innovative e sostenibili.

Fonte: ISTAT

Link: www.istat.it

Valore aggiunto Fornitura di acqua, reti fognarie, attività di trattamento dei rifiuti e risanamento  in Italia
EserciziMiliardi di euroVariazione assolutaVariazione percentuale
201414.842,30
201514.935,6093,30,63
201615.909,20973,66,52
201716.141,60232,41,46
201816.646,20504,63,13
201916.958,60312,41,88
202017.059,90101,30,6
202119.359,202.299,3013,48
202219.509149,80,77
202320.5311.022,005,24
2014-2023 5.688,7038,33

Professor of Risk Management at University of Bari Aldo Moro.