22 Dicembre 2024
La strage di Alcamo Marina, ingiustizia e mistero
Il periodo storico che va dal 1969 al 1980 racchiude le pagine più misteriose e tragiche della nostra storia. Una fitta coltre di nebbia avvolgeva il nostro Paese.
Di Pierdomenico Corte Ruggiero
Il periodo storico che va dal 1969 al 1980 racchiude le pagine più misteriose e tragiche della nostra storia. Una fitta coltre di nebbia avvolgeva il nostro Paese.
Nebbia che ha avvolto i mandanti e gli autori di stragi, omicidi e depistaggi. Garantendo loro l’impunità. Nebbia che la notte tra il 26 e 27 gennaio 1976 avvolge una piccola caserma dei Carabinieri. Ad Alcamo Marina, frazione di Alcamo in provincia di Trapani.
Nella caserma dormono due carabinieri: Carmine Apuzzo e Salvatore Falcetta. Non deve stupire il numero esiguo, si tratta infatti di una sede distaccata della caserma di Alcamo .
Una notte fredda e piovosa. Degli sconosciuti si avvicinano alla porta della casermetta. Con una fiamma ossidrica riescono ad aprirla. Sorprendono i due carabinieri nel sonno e li uccidono a colpi di pistola. Rubano poi le divise, le armi e tesserini . Spariscono nel nulla.
Le indagini si concentrano sulla pista del terrorismo. Senza risultato. Comunqe arriva presto una svolta. Viene arrestato Giuseppe Vesco.
Vesco confessa di aver partecipato all’attacco della casermetta. Indica ai carabinieri dove trovare le divise, le armi e tesserini. In un locale di proprietà di Giovanni Mandala’. Vesco indica anche gli altri componenti del commando : Giuseppe Gulotta, Gaetano Santangelo, Vincenzo Ferrantelli. Tutti poco più che maggiorenni.
Vengono arrestati e arrivano anche le confessioni. Tutto risolto quindi. E invece inizia il lato ancora più oscuro. Vesco ritratta tutto. Viene però ritrovato cadavere nella sua cella. Suicidio, dicono. Curioso suicidio. Vesco aveva una menomazione, aveva una sola mano. Ritrattano anche gli altri.
Mandalà dichiara che lui il locale lo aveva affittato a Vesco. Tutto inutile. Vengono condannati a pene pesanti. Santangelo e Ferrantelli fuggono all’estero. Gullotta e Mandalà invece scontano la pena. Nessuno parla più della strage di Alcamo Marina. Fino al 2007.
Un ex carabiniere dichiara che le confessioni vennero estorte con la violenza. Il caso viene riaperto. Nuovi processi stabiliscono l’innocenza di Mandalà, Gulotta,Santangelo e Ferrantelli. Per Mandalà si tratta di una riabilitazione postuma, è morto in carcere. Rimane una domanda senza risposta. Chi sono gli assassini di Falcetta e Apuzzo ?
La zona di Alcamo era teatro di forte attività mafiosa. Omicidi, rapimenti, contrabbando. I carabinieri effettuavano una forte azione di contrasto. Possibile che l’attacco sia di matrice mafiosa. Tanto più che già nella notte del 22/06/1975 vennero sparati colpi di fucile contro una pattuglia dei carabinieri che proveniva da Alcamo Marina.
C’ è anche l’ipotesi che la strage di Alcamo Marina sia collegata a inconfessabili trame che legano mafia, servizi segreti deviati, estremismo e politica. Ipotesi certamente sostenuta da elementi concreti https://ilsud-est.it/attualita/inchiesta/2024/01/15/la-banda-della-uno-bianca-scorpione-viale-dei-gladiatori-e-la-strage-di-bologna/ .
Uccidere dei carabinieri in una caserma richiede preparazione, professionalità e determinazione. Dopo tanti anni da dove ripartire ?
Potrebbe essere utile stabilire come e perché le armi, le divise e tesserini arrivano nel luogo di ritrovamento. La nebbia anche se fitta non può nascondere tutto.
Basta avere il coraggio di attraversarla.
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