17 Febbraio 2025
La deportazione e la pulizia etnica di Gaza confermano l’ascesa delle destre mondiali
La lista delle deportazioni delle pulizie etniche e degli apartheid perpetrate dalla destra nell’ultimo secolo sono lunghissime e molte altre sono in attesa di essere realizzate.

Di Fulvio Rapanà
La lista delle deportazioni delle pulizie etniche e degli apartheid perpetrate dalla destra nell’ultimo secolo sono lunghissime e molte altre sono in attesa di essere realizzate.
La deportazione e il genocidio degli ebrei sotto il nazismo e il fascismo, la Nakba di 700.000 Palestinsi nel ’47, l’apartheid di 36 milioni di nativi sudafrikani da parte di 3 mln. di Boeri, l’espulsione/deportazione dei rifugiati paraguaiani dall’Argentina perpetrata dal G. Videla negli anni ’80, la deportazione degli immigrati dall’ Italia e dagli Stati Uniti di questi mesi, la deportazione dei sopravvissuti allo sterminio di Gaza ipotizzata dagli Usa negli ultimi giorni confermano la storia che li dove c’è destra , nazionalismo e stati razziali o confessionali c’è deportazione, pulizia etnica e apartheid. In lista d’attesa ci sono la deportazione dalla Romania degli immigrati promessa dal nuovo leaders di destra, la minaccia dell’Ungheria di espellere i lavoratori romeni, ma il capolavoro assoluto è dato dallo stato del Missouri, che potrebbe essere seguito dallo stato del Mississippi, di introdurre “la taglia” con un pagamento di 1000$ per chi scova e denuncia la presenza di immigrai. Fantastico!!. Argomenti per i prossimi polpettoni di Hollywood che a breve potrebbero uscire con le gesta dei “nuovi cacciatori di taglia” e degli sceriffi.
L’affermazione che gli Stati Uniti potrebbero prendere il controllo della Striscia di Gaza, oltre che del Canada, della Groenlandia del Canale di Panama e cos’altro ancora gli ritorni utile è perfettamente in linea con la storia delle destre mondiali. Che sia all’interno o all’estero le destre hanno sempre utilizzato la stessa retorica etnica e il pericolo dell’ “l’altro” per scalare il potere e impadronirsi del governo. Le destre americane, con motivazioni e obiettivi diversi, stanno dando la caccia all’immigrato ma anche ai dipendenti dello stato federale come ai giornalisti e ai professori che professano idee liberal o transgender. I sostenitori della cultura “woke” con idee terribilmente sovversive per le destre come l’antirazzismo, il riconoscimento della diversità dei gruppi sociali, il sostegno dei diritti delle donne e della pari opportunità di genere, l’inclusione e il sostegno ai diritti delle persone queer e trans, la promozione di azioni contro il cambiamento climatico e l’ecologismo, sono sotto tiro e rischiano il posto, la carriera e pure “er gabbio”. Con alti e bassi legati alla guerra fredda, in cui la legalità e il diritto internazionale, l’ordine liberale e la democrazia erano le armi più efficaci nello scontro con l’Unione Sovietica, per il resto la politica degli Usa ha sempre utilizzato la deportazione, l’apartheid e alla pulizia etnica come strumenti dell’imperialismo. I nativi americani sono stati praticamente sterminati nonostante i vari trattati di pace sottoscritti fra loro e il Governo Federale. Non di meno la medesima cosa è successa con i neri ex schiavi che sono stati rinchiusi nei ghetti in una sorta di apartheid anche giuridico nel quali potevano, per un qualsiasi motivo anche irrilevante, essere impiccati impunemente sulla “prima quercia disponibile”. Un precedente sempre negli Usa è stata la deportazione di 2 milioni di messicani negli anni ’50 quando con il ritorno dei soldati a casa e nelle aziende non servivano più . Questa volta quanto ci viene dagli Usa è molto diverso in quanto con il massacro di Gaza e il progetto di occupazione da parte loro vogliono esportare all’esterno gli arnesi di una politica di destra che hanno utilizzato all’interno. Ci sono molti esempi nella storia di leaders che diffondono instabilità, disordine e violazione del diritto nel proprio stato e all’estero ma non è mai accaduto che questo sia pervenuto dalla più importante democrazia al mondo. Le analisi che provengono da più parti di una leaderchip americana fatta di improvvisazioni a ruota libera, tipica di un uomo d’affari “transazionale”, è un analisi ingenua e fuorviante in quanto gli strumenti utilizzati per confrontarsi con gli “altri” sono la coercizione e l’ estorsione. Complici, che hanno contribuito a creare questa situazione, oltre ai democratici e Biden che la sinistra americana ha punito non andando a votare , sono stati certamente i media occidentali che come scrive Arwa Mahdawi sul Guardian ”La leaderchip Usa può “vomitare questa e altre stronzate fanatiche” perché gran parte dei media occidentali sono complici nell’avere disumanizzato e normalizzato quello che molti esperti di diritto internazionale hanno definito un genocidio e che ora faticano a denominare il progetto degli Stati Uniti per quello che è stato, una pulizia etica, e per quello che potrebbe essere, una deportazione”. E’ dal dopoguerra che dagli Usa siamo stati inondati di film che narrano il coraggio, la correttezza e l’indipendenza della stampa americana. Chiacchiere. Il Watergate è potuto accadere perché dall’altra parte c’erano i Democratici che con la complicità degli editori che votavano democratico hanno protetto i giornalisti del Post Bob Woodward e Carl Bernstein. Diversamente Assange ha subito quello che gli è stato inflitto dal governo americano perché non aveva nessuno che lo proteggeva nemmeno i media progressisti si sono apertamente schierati con lui perché gli interessi della sicurezza nazionale sono avallati e protetti dal monopartitismo politico e culturale americano e non permettono eccezioni. Ora tutto questo si è ulteriormente rafforzato perché i padroni dell’informazione sono anche gli sponsor di uno dei governi più di destra della storia americana. La chiamano Tecnodestra. Ritengo che è molto probabile che il progetto di ripulire la Striscia con una “deportazione volontaria” degli abitanti potrebbe andare in porto per tre ragioni: primo: perché l’attuale leaderchip degli Usa è molto sensibile ai propri personali ritorni ($); secondo: in quanto i sionisti sono molto ben disposti a pagare somme enormi per realizzare questo progetto che a poco a che fare con speculazioni immobiliari ma molto con la “creazione messianica della grande Israele”; terzo: le “motivazioni economiche” promesse a Giordania ed Egitto sono più che sufficienti per convincerli a prendersi i due milioni di gazioti. Basta guardare la postura di Netanyahu, per il diritto internazionale un latitante, nella conferenza stampa insieme a Trump eccitato e in punta di sedia che non era nella pelle mentre ascoltava i particolari e le motivazioni del progetto. Come scrive il Guardian in un Editoriale “ La leaderchip americana sta giocando con la vita di milioni di persone con il linguaggio di un promotore immobiliare corrotto che utilizza i metodi e l’etica di un boss mafioso”. E’ falsa l’accusa agli USA di sovvertire l’ ordine internazionale basato su interessi reciproci con trattati legalmente vincolanti e valori democratici. E’ una ricostruzione artificiosa. Gli Usa non hanno mai “concordato” nulla con i suoi alleati hanno sempre ordinato all’Europa e al Giappone cosa si dovesse fare nel loro interesse facendo finta di discutere Sono decenni che gli Stati Uniti violano il diritto internazionale e quello dei Palestinesi da oltre 80 anni. Molti esperti di Diritto Internazionale paragonano senza particolari discrepanze l’invasione dell’Ucraina con quello che Israele fa impunemente in Palestina mettendo a nudo l’ipocrisia “democratica” dell’intero Occidente che nell’affrontare queste due situazioni in modo totalmente diverso ne certifica la bancarotta morale .. Ora, come è sempre successo, a contrastare le politiche illegali apertamente razziste, xenofobe e colonialiste, negli Usa come in Europa, ci sono i giudici che intendono far rispettare le leggi e che si sono mossi per sospendere o annullare normative e “ordini esecutivi presidenziali” che violino i principi basilari su cui le nostre nazioni razionalizzano il vivere comune e i rapporti interpersonali fra stato e cittadini. Lo scontro fra politici di destra e giudici è antichissimo, costante e radicato fra chi vorrebbe far scaturire il diritto dalla mente del ducetto di turno e i giudici che intendono far rispettare i diritti costituzionali a tutti compresi i ducetti. Da noi è successo con Berlusconi e ora con la Meloni, Orban la prima cosa che ha fatto è mettere sotto tutela i giudici e la destra israeliana sta combattendo da due anni per togliere di mezzo i giudici della Corte Suprema. Negli Usa sta succedendo in questi giorni contro gli “ordini esecutivi presidenziali” di Trump. La rinnovata retorica dell’”Impero Americano”, e dell’espansionismo territoriale ed economico, ha due risvolti estremamente rilevanti. Primo, vengono rimosse qualsiasi pretesa che altri paesi possono essere limitati nel loro espansionismo creando una giustificazione di fatto non solo a quello israeliano ma anche russo e cinese. Se gli Stati Uniti rivendicano come legittimo l’approccio delle relazioni internazionali in base al principio “il più forte ha il diritto” rende possibile l’accaparramento dell’Ucraina da parte di Putin o di Taiwan da parte della Cina. Secondo, la Cina, che ha una presenza capillare in tutto il mondo, con un approccio meno minaccioso di politica estera potrebbe presentarsi al mondo come LA SUPERPOTENZA più prevedibile, stabile e affidabile, rispetto agli Usa, colmando senza fare nulla i vuoti di influenza e reputazionali che gli Usa stanno perdendo tutti i giorni nel mondo. E come scrive Stiglitz con sarcasmo sul Post “e siamo ancora alla terza settimana!!”.
RIPRODUZIONE RISERVATA ©
