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10 Febbraio 2025

Senza pietà, senza parole, senza giustizia: l’omicidio di Daniele Gravili.

Nelle favole cappuccetto rosso torna dalla nonna e il cacciatore uccide il lupo cattivo. Nella realtà spesso il male non ha la faccia feroce e sconosciuta bensì rassicurante. Nota.

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Credit foto https://www.spreaker.com/episode/nessuna-giustizia-per-daniele-true-crime--52060550

Di Pierdomenico Corte Ruggiero

Una foto è un concentrato di emozioni. Prendiamo questa splendida foto di Torre Chianca a pochi chilometri da Lecce.

 Un luogo del genere richiama aggettivi come meraviglioso, splendido. Superbo. Eppure anche un luogo così paradisiaco può essere il teatro di un fatto orribile.

Il 12/09/1992 è la classica giornata di fine estate a Torre Chianca. Si sfruttano gli ultimi giorni d’estate, c’ è ancora molta gente che passeggia sulla spiaggia. Un ragazzino passeggia spensierato . Nota sulla spiaggia quello che sembra un fagotto. Si avvicina. No non è un fagotto.

Si tratta di un bambino, è vivo ma le sue condizioni sono gravi. Vengono chiamati i soccorsi. Si scopre che il bambino ha tre anni e si chiama Daniele Gravili. Scomparso qualche ora prima dalla casa di villeggiatura dove era con i suoi genitori. Giocava nel giardino di casa , il cancello era chiuso.

Eppure il bambino scompare. Un bambino trovato su una spiaggia porta a pensare che si tratti di incidente.

Invece no. Non si tratta di incidente ma del peggior incubo che terrorizza ogni genitore. I medici che in ospedale stanno cercando di salvare Daniele fanno una scoperta sconvolgente.

Il bambino è stato violentato. Poi portato sulla spiaggia per farlo morire annegato. Il bambino arriva in coma nella rianimazione. Nonostante i tentativi, la scienza medica deve arrendersi davanti alla sabbia e all’ acqua salata che hanno riempito i polmoni del piccolo Daniele.

Iniziano le indagini. Vengono ascoltate tutte le persone presenti sulla spiaggia, circa 20 persone. Sono le 14, difficile portare il corpo del bambino senza esser visti. Eppure nessuno nota nulla. La casa da dove scompare Daniele dista circa 300 metri dalla spiaggia.

Diverse abitazioni si affacciano sulla casa dove viveva il bambino. Il soggetto ignoto si apposta nei pressi della casa dei Gravili senza essere notato. Attende il momento opportuno, i pochi attimi che i genitori lasciano il figlio solo.

Il soggetto apre il cancello e prende Daniele. Probabilmente è già noto al bambino visto che non reagisce ( pianti, strilli ). Si allontana per recarsi in un luogo appartato e forse non molto lontano per compiere il suo abbominio.

Successivamente compie un gesto apparentemente illogico e azzardato . Lascia il corpo sulla spiaggia. Ciò potrebbe indicare che è un ottimo conoscitore dei luoghi e che la sua presenza passa inosservata. Ipotesi.

La certezza è che nonostante anni di indagini , nonostante l’attenzione della stampa, il carnefice di Daniele non ha un nome. Difficile che un soggetto capace di tanta perversione e ferocia non abbia colpito ancora, che non abbia lasciato tracce negli anni.

Nelle favole cappuccetto rosso torna dalla nonna e il cacciatore uccide il lupo cattivo. Nella realtà spesso il male non ha la faccia feroce e sconosciuta bensì rassicurante. Nota.

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