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06 Aprile 2025

Storia di una vita, storie di tante vite. Il libro di Micaela Quintavalle

Un libro che in modo diretto, crudo e senza censure, racconta traumi, dolori, sogni. Morte e rinascita.

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Per gentile concessione dell'autrice

Di Pierdomenico Corte Ruggiero

La recensione di un libro è sempre insidiosa. Rischia di essere una benevola sviolinata o superficiale analisi di sentimenti e storie.

Tanto più nel caso di un libro come questo ” DOCTOR DRIVER UN AUTOFERROTRANVIERE IN CAMICE BIANCO”

Il libro che racconta la storia di Micaela Quintavalle.

Un libro “vecchio” di alcuni anni. Che verrà prossimamente aggiornato con una ampia intervista alla sua protagonista.

“Vecchio”, del 2017, ma fortemente attuale.

Un libro nato dal bisogno di raccontare e raccontarsi.

Un libro che in modo diretto, crudo e senza censure, racconta traumi, dolori. Sogni. Morte e rinascita.

Un libro che in realtà non ha una sola protagonista.

Il rapporto malato con il cibo e con il proprio corpo. Gli atti di autolesionismo. Un rapporto difficile con un genitore. Gli abusi in età infantile. L’aborto. Il percorso psichiatrico.

Questa è raccontato nel libro. Una storia come migliaia di storie simili.

Di persone che, però, non hanno la possibilità o la forza di raccontare.

Nel libro c’è l’autista Atac che sogna due cose. Poter fare qualcosa per migliorare la vita dei lavoratori e dei passeggeri.

E laurearsi in medicina.

Diventare psichiatra per donare quelle cure che a lei avevano salvato la vita.

Dal 2017 sono cambiate tante cose. Micaela Quintavalle ora è un medico. Non psichiatra. Specializzanda in anestesia e rianimazione.

Non lavora , ovviamente, più in Atac. Non per sua scelta. Per  una decisione politica che dopo anni appare ancora senza senso.

Micaela però non ha smesso di essere autoferrotranviere dentro. Conservando l’idoneità professionale alla guida.

Nel 2018 la Quintavalle rimane senza lavoro e in lacrime. Con ancora tanti esami da fare.

Com’è andata a finire lo sappiamo.

Attenzione, però, non è un libro autocelebrativo. Non è un corona d’alloro per autopremiarsi.

Semplicemente è fare i conti con il proprio passato. Con sé stessi.

Un libro che è anche e soprattutto una mano tesa.

Proprio in questo momento qualcuno si guarda allo specchio e odia il proprio corpo. Soffre per una violenza resa più pesante dal silenzio.

Qualcuno guarda il cassetto dove ha chiuso i progetti di vita. Vorrebbe aprirlo ma teme di non farcela. Tanti lavoratori temono per il proprio futuro. Confusi e disorganizzati.

Ecco questo libro è per loro. Per tutti e per ciascuno. Un libro dove ciascuno può cancellare il nome di Micaela Quintavalle e scriverci il proprio riconoscendosi pienamente.

Un libro che nella sua durezza regala speranza ma non soluzioni semplici. Coerenza senza cedimenti. Feroce determinazione. Il coraggio di camminare da soli. La verità a qualsiasi costo.

Viviamo un’epoca in cui le donne sono spesso vittime. Nella solitudine.

Epoca che esalta “il vincente”, quello che non cade mai. Peccato che non esiste il non cadere mai. Capita di essere perdenti, sconfitti.

Una sconfitta può essere la fine o l’inizio. Dobbiamo scegliere noi.

La condivisione può salvare delle vite. Con questo spirito Micaela mette a disposizione, gratis, il suo libro.

Che troverete anche qui. Leggetelo e fatelo leggere.

In attesa di realizzare l’intervista, che sarà un’appendice del libro, Micaela come ogni scrittore che si rispetti lascia una dedica ai lettori: 

Qualche giorno fa una cittadina mi ha contattata su messenger scrivendomi che quando uscì lesse il mio libro, ma che ora non riusciva a recuperarlo. La figlia sta passando un brutto periodo intrappolata nei disturbi del comportamento alimentare e lei voleva rileggerlo.

Ovviamente le ho inviato immediatamente il pdf.

Poi, a distanza di anni , l’ho riletto anche io.

Lo avevo quasi dimenticato.

L’ho trovato profondo, commovente, divertente. Ma ciò che mi ha impressionato è stata la coerenza.

La mia.

Non mi sono mai venduta. Non sono mai scesa a compromessi. Non ho mai anteposto nemmeno me stessa ai cittadini ed ai lavoratori.

Così ho pensato di diffondere il pdf del libro in modo gratuito a chiunque lo avesse richiesto. E di richieste ne sono giunte tante. Tantissime.

Soprattutto da parte di mamme disperate. Mamme di figlie che tentano di rendere il loro corpo sottile, etereo, disincarnato la cui faccia sessuale è cancellata da una geometria asettica che appiattisce ogni rilievo. Ma hanno scritto anche lavoratori sfruttati. Studenti con un improvviso blocco negli studi. Giovani donne che per avanzare dei cambiamenti radicali temono sia tardi.

Ecco… a tutti voi dedico nuovamente questo libro con una consapevolezza che nel 2017 proprio non avevo: io ce l’ho fatta! E se sono riuscita io con tutto quel catrame che avevo dentro e che mi costruivo attorno, potete riuscirci anche voi.

Questo è l’augurio che vi faccio, qualunque sia il vostro sogno nel cassetto…

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